Ex Distributore. Le tre scimmiette e l’Assessore Brunetti

La vicenda dell’ex-distributore, nonostante l’ordinanza di blocco dei lavori per verificare possibili abusi, lascia l’amaro in bocca. Non solo perchè, comunque vadano le cose, il vecchio distributore è stato abbattuto, ma anche perchè  in questa storia la sensazione è che il Comune, che dovrebbe essere più di ogni altro attento a tutela e rispetto delle regole, abbia invece agito da controparte e la vicenda rimanga densa di interrogativi destinati a non avere risposta. La cosa certa è che in questa città la demolizione corre spesso più veloce del pensiero; basti pensare alle ex Officine Adda abbattute in fretta e furia, ai tempi dell’impero Fiorani, per far posto ad un progetto poi naufragato.

Il Cittadino di oggi pubblica una lettera dell’Assessore al Patrimonio Brunetti fino ad ora, sulla vicenda, assente e silente. E’ un bel compitino burocratico, che non spiega nulla e che ha lo scopo preminente di pararsi il fianco. Siccome si rivolge direttamente a me ho ritenuto di rispondergli con una letterina che spero venga pubblicata. eccola:

Mi ero ripromesso di non intervenire più sulla questione dell’ex distributore di Piazzale III Agosto, non mi piacciono le polemiche che si trascinano a mezzo stampa,  ma non posso passare sotto silenzio la lettera a firma dell’Assessore al patrimonio Brunetti, pubblicata su “Il Cittadino” del 9/2. Una piccola premessa: pur avendo le mie simpatie politiche, peraltro note a molti e sicuramente più vicine all’attuale maggioranza che governa il Comune che non all’opposizione, non appartengo a nessun partito e non ho alcun interesse politico/partitico a sollevare polemiche ed, al contempo, non ho nessun interesse materiale diretto verso l’ex distributore e le vicende che lo coinvolgono. Semplicemente sono sensibile ai problemi della tutela del patrimonio architettonico ed ambientale, cerco di essere un cittadino consapevole e di preoccuparmi di quello che mi accade intorno prendendomi, per quanto possibile, a cuore la città in cui vivo e cercando di partecipare in modo attivo a quanto succede. Esercito quella che si chiama “cittadinanza attiva”, cosa di cui -a mio parere – avremmo bisogno come dell’aria che respiriamo in tempi di forte disaffezione verso le forme di partecipazione alla vita pubblica. Del resto la “partecipazione” è concetto di cui si riempiono a gran voce la bocca politici di ogni colore in occasione di ogni campagna elettorale (salvo poi disconoscerlo nella prassi amministrativa) ed anche l’attuale maggioranza mi sembra ne avesse fatto un suo cavallo di battaglia. Detto ciò la lettera evasiva, stizzita, burocratica e paradossale dell’Assessore Brunetti lascia molte perplessità e merita qualche risposta:

1)    L’Assessore ci dice che sulla questione dell’ex distributore non c’è stato nessun silenzio anomalo. Sarebbe facile smentirlo semplicemente citando le date di lettere ed interventi che segnalavano problemi e possibile anomalie. A tal fine mi limiterò a ricordare semplicemente che l’ispezione al cantiere, guarda caso, è stata effettuata solo  lo stesso giorno (27 gennaio) in cui la lettera nella quale si sollevava il problema di un possibile abuso è stata pubblicata su “Il Cittadino”. Invito chi vuole farsi un’idea precisa dei tempi (delle latitanze e dei silenzi) a dare un’occhiata al blog su cui sono apparsi gli interventi ( https://verdastro.wordpress.com/ ). Non ho perplessità nell’affermare che complessivamente sulle vicende dell’ex distributore il Comune di Lodi ha tenuto un comportamento che non esito a definire opaco e pasticciato. Basti ricordare che l’Assessore Brunetti, o chi per lui, non ha mai spiegato, in modo convincente perché, decidendo di consentire la demolizione della struttura, abbia nella pratica smentito se stesso: “… gli operatori privati che si sono aggiudicati la concessione dell’ex distributore – spiega l’assessore al patrimonio Enrico Brunetti – valorizzeranno l’immobile con una significativa ristrutturazione che lo rendera funzionale alle nuove esigenze adottando criteri costruttivi improntati al risparmio energetico…” (aprile 2010);

2)    In una situazione in cui l’Assessore, come penso sarebbe suo dovere, si preoccupasse più del rispetto delle regole e della trasparenza che di pararsi il fianco da possibili critiche ci sarebbe da aspettarsi che un cittadino che segnala un possibile abuso, tra l’altro su un edificio di cui il Comune è proprietario, venisse ringraziato per la collaborazione e, se ha ancora ha dei dubbi, venisse invitato a toglierseli prendendo visione della documentazione. L’Assessore Brunetti, che come le tre famose scimmiette non vede (il possibile abuso), non sente (gli inviti a spiegare ed intervenire) e non parla (non ci dice perché ha cambiato opinione), invece ricorda burocraticamente che se voglio prendere visione della documentazione debbo presentare “apposita richiesta” ed elenca nel dettaglio i miei rapporti, a tal proposito, con il Comune di Lodi. All’Assessore, a questo proposito, ritengo utile far sapere che, essendo essenziale – come spiegato nel modulo comunale che mi è stato inviato – “…assicurare che l’accesso agli atti sia necessario per curare o per difendere i propri interessi giuridici…” , da semplice cittadino preoccupato del rispetto delle regole non ho titolo giuridico per poter accedere agli atti ed ho quindi rinunciato a chiedere ciò che mi verrebbe, a norma di legge, negato;

3)    Le procedure verificheranno se abuso c’è stato. Per il momento questa vicenda lascia aperti, a mio avviso, molti dubbi di carattere politico ed amministrativo. Li elencavo nella lettera  precedente e li sottoscrivo nuovamente. A lasciare interdetti è l’assenza della politica, silente ed assente anche di fronte a possibili abusi compiuti sotto il proprio naso;

4)    Perché l’abuso, se c’è stato, è avvenuto in pieno centro, sotto gli occhi del Palazzo. Mi domando se l’Assessore Brunetti sia mai passato da quelle parti, si sia mai sentito in obbligo di alzare gli occhi e di esercitare il potere di verifica proprio dell’Amministrazione Comunale. Per questa ragione, per la pochezza politica dimostrata nel tacere e nel rispondere, mi sento di poter affermare, appunto da cittadino, che l’Assessore dovrebbe riflettere attentamente sulla propria adeguatezza a rivestire l’incarico che attualmente copre.

 

2 responses to this post.

  1. ma come è possibile che gli atti non siano pubblici, cioè accessibili a tutti? che tu sappia è una norma interna al Comune di Lodi o è ovunque così? Si potrebbe pensare di fare qualcosa perchè tale norma venga modificata.
    Grazie per il tuo lavoro di “cittadinanza attiva”.

    Margherita

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  2. Posted by max on 14 febbraio 2012 at 6:57 PM

    ai sensi della l.n. 241/90, gli atti sono tutti accessibili ai cittadini interessati, anche portatori di interessi diffusi che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale corrispondente ad una situazione giuridica tutelata e connessa al documento in relazione al quale si richiede l’accesso. gli atti si possono chiedere, ma il comune può rifiutare di mostrarli. la cosa si può superare facendoli richiedere a un consigliere comunale, provinciale o regionale. a buon intenditor..

    max

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